mercoledì 2 ottobre 2013

LIBRO – “Il ballo”, di Irène Nemirovsky

Uno splendido racconto breve, questo, che in estrema sintesi ci illumina sull’etica dei personaggi raccontati da questa grande scrittrice del ‘900. Nata a Kiev nel 1903 da una famiglia di ricchi banchieri di origini ebraiche e scomparsa nel luglio del 1942 nel famigerato campo di concentramento di Auschwitz, Nemirovsky tratteggia una società cupa, uomini e donne che, come teorizzato dal filosofo inglese Hobbes, sono  creature egoiste, pericolose, bramose di potere…homo homini lupus. Come accennato all’inizio, l’etica dei personaggi della Nemirovsky è racchiusa in un’immagine folgorante: “a ciascuno la sua preda: secondo la sua astuzia e la sua forza”.
Non fa eccezione questo racconto, in cui una coppia di coniugi arricchiti ma non nobili, si illudono, tramite l’organizzazione di un ballo, di segnare il loro ingresso nella società bene parigina. Un sogno ossessivo per la madre della piccola Antoinette, estromessa dalla preparazione di questo evento che avrebbe dovuto invece coinvolgerla in quanto debuttante. Il racconto precipita inevitabilmente verso la crudele e astuta vendetta che la ragazza, anche lei vittima e carnefice, saprà mettere in atto nei confronti dei genitori, rivelandone la natura misera.

                                                                                  Mauro Giacometti

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