sabato 5 ottobre 2013

Teatro – rassegna salviamo i talenti – “L’amore in guerra” di Melania Fiore

Fantasmi in teatro. I fantasmi più reconditi dell’animo umano, quelli che fanno paura sul serio. Quelli che sconvolgono e dilaniano le proprie e le altrui esistenze. “L’amore in guerra”, scritto diretto e interpretato da una superlativa Melania Fiore, chiude la prestigiosa rassegna del teatro Vittoria nel migliore dei modi. Un testo complesso, di un’intensità ed una tensione emotiva che quasi fanno male, a cui non si può rimanere indifferenti. Due atti, due donne, due storie nel delirio del regime nazista. La prima, una famosa pianista tedesca, Gertrud Steiner “rea” delle sue origini ebraiche e perdipiù lesbica; la seconda, Matilde Melzner, “colpevole” di lievi disturbi psichici e ricoverata nella famigerata “casa di cura” di Eichberg. Una scenografia accurata e minimalista lascia spazio alla prepotenza delle interpretazioni. Sul palco, Melania e il credibilissimo Simone Ciampi nella parte di due nazisti tormentati, riescono a trasmettere al pubblico emozioni violente grazie alla forza della loro recitazione, capace di penetrare nell’intimo fino alla soglia del dolore, prerogativa degli attori veri. Brividi di gelo, aberrazioni a cui può giungere l'uomo di tutti i tempi. Anche con un semplice cruciverba “ariano”. Due atti che tuttavia, pur nella cupezza delle due storie, lasciano un barlume di speranza, quello appunto dell’amore in guerra. Amore per la musica, amore per la vita, l’amore che tormenta nel profondo anche i carnefici. Una pièce di grande spessore e di non facile interpretazione, ma che sfonda la fatidica “quarta parete” e lo fa con la forza, la mimica, la drammaticità e la presenza scenica imponente di Melania Fiore. Una nota di merito anche per la gestione audio e luci, a cura di Riccardo Santini, che ben accompagna ed evidenzia i momenti più intensi. Non poteva concludersi meglio questa rassegna di giovani talenti. Con “L’amore in guerra” andiamo via con la certezza che il teatro è vivo, amato e coltivato da talenti straordinari come quelli ammirati oggi. Onore al teatro Vittoria che gli concede spazio.
Paolo Leone


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